Un retrovirus potrebbe essere alla base della Sindrome della Fatica Cronica
SchwartzReport 10/10/2009
AMANDA GARDNER, Reporter – “HealthDay”
Circa 2/3 dei pazienti affetti dalla Sindrome della Fatica Cronica presi a campione in un recente studio erano infetti da un retrovirus noto come XMRV.
La scoperta, sebbene sia in fase preliminare, ha suscitato la speranza che si possa presto trovare la causa concreta di questa misteriosa malattia e, in futuro, un trattamento specifico per curarla.
“Questo studio non prova che l’XMRV sia la causa certa della Sindrome della Fatica Cronica, ma suggerisce la possibilità che esso rappresenti uno dei fattori scatenanti”, ha dichiarato Robert H. Silverman, co-autore di un rapporto apparso online sul numero di ottobre di “Science”.
“Se riuscissimo a provare che questo virus è la causa della patologia, avremmo nuove opportunità di sviluppo relativamente alla diagnosi, la lotta e la prevenzione della malattia”, ha aggiunto Silverman, docente di biologia del tumore al Clinic Lerner Research Institute di Cleveland. “Potremmo trovare un farmaco antiretrovirale destinato a prevenire una duplicazione di questo virus.”
Un altro esperto si è mostrato ugualmente speranzoso.
“Questo articolo ci dà prima di tutto un barlume di speranza che la Sindrome della Fatica Cronica sia causata da qualcosa di preciso e, in secondo luogo, nel caso in cui questa ipotesi trovasse conferma, potremmo fare qualcosa in merito”, ha affermato la dottoressa Tamara Kuittinen, un medico d’emergenza presso il Lenox Hill Hospital di New York.
La Sindrome della Fatica Cronica fu riconosciuta per la prima volta negli anni Ottanta e fu soprannominata “influenza Yuppie”, a cui si è data pochissima credibilità per lungo tempo.
Alcuni settori dell’ambiente medico non la considerano una malattia vera e propria, poiché non presenta cause precise e si perviene alla diagnosi solo attraverso l’esclusione di altre condizioni, come la depressione.
“Non ci sono né test da eseguire, né un’eziologia chiara. I sintomi sono vaghi e non esiste alcuna cura o trattamento”, ha dichiarato Kuittinen. “È una malattia molto frustrante.”
Le possibili spiegazioni sono varie e diversificate. Si va da virus di diverso tipo, compreso l’Epstein Barr, agli enterovirus e l’herpes, fino a traumi infantili.
Questa malattia affligge circa l’1% della popolazione mondiale e, come dice il suo stesso nome, causa stanchezza invalidante, dolori alle articolazioni, mal di testa e altri sintomi.
Ultimamente, l’XMRV è stato rilevato in pazienti con tumore alla prostata e nelle biopsie finalizzate alla diagnosi di questa malattia. Come altri retrovirus, esso può attivare altri virus latenti nel corpo, come l’ Epstein-Barr che è stato associato alla Sindrome della Fatica Cronica.
Per questo studio, i ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di 101 pazienti affetti dalla sindrome e hanno scoperto che il virus era presente in 68 casi, contro gli 8 di uno studio compiuto su 218 persone sane (il 67% contro il 3,7%).
Sebbene una percentuale del 3,7 sembri minima, gli autori hanno evidenziato che ciò potrebbe significare che milioni di persone sono infette da un virus i cui effetti sono ancora del tutto sconosciuti.
I retrovirus, un gruppo che include sia l’XMRV che l’HIV, presentano genomi fatti di RNA invece che DNA.
“Quando il virus attacca le cellule, l’RNA copia l’informazione nel DNA, che allora si inserisce o integra nel DNA ospite”, ha spiegato Silverman. “Uno dei numerosi problemi che presentano le infezioni dei retrovirus è la grande difficoltà di curare il paziente, poiché il DNA virale diventa parte del DNA della persona infetta. I pazienti hanno bisogno di assumere continuamente dei farmaci per evitare che esso si duplichi.”
Per fortuna, comunque, L’XMRV è più semplice dell’ HIV, ha aggiunto Silverman. “È una sorta di versione incompleta di un retrovirus. Esso contiene i geni per l’infezione e la riproduzione, e probabilmente potremmo bloccarlo con un farmaco antiretrovirale.”
Potremmo trovare un vaccino per prevenire l’infezione stessa.
Ma, ha insistito Silverman, “dobbiamo valutare molti altri fattori, poiché non è realmente provato che l’XMRV causi malattie, sebbene l’evidenza sia piuttosto convincente. È un’area che dovrà essere sottoposta a ulteriori ricerche”.