ROGER HIGHFIELD, Science Editor – Telegraph (U.K.)

Un ringraziamento a Judy Tart.

SchwartzReport del 17-11-2007 –
Traduzione a cura di Daniela Rita Mazzella

ERIKA HAYASAKI – Seattle Times/Los Angeles Times

Un povero surfista, considerato da alcuni come il santo Graal della fisica, ha elaborato una nuova teoria dell’universo, che ha ricevuto recensioni entusiastiche dagli scienziati.

Garrett Lisi, 39 anni, possiede un dottorato ma non un’affiliazione universitaria e trascorre la maggior parte dell’anno facendo surf alle Hawaii, dove è stato anche guida per escursionismo e pontiere (che spesso dormiva in tenda nella giungla).

In inverno si dirige verso le montagne vicino al Lago Tahoe, nel Nevada, dove pratica lo snowboard.

“Essere poveri assorbe,” sostiene Lisi. “Non è facile capire i segreti dell’universo quando cerchi di capire dove dormirai il prossimo mese.”

Nonostante l’insolito percorso della sua carriera, la sua proposta è notevole perché, secondo i misteriosi standard della fisica delle particelle, essa non richiede calcoli matematici di particolare complessità.

Ancora meglio, essa non richiede l’impiego di più di una dimensione temporale e di tre spaziali, mentre alcune teorie opposte richiedono dieci o anche più dimensioni spaziali e altri concetti bizzarri. Inoltre è possibile collaudare questa teoria, che prevede una quantità di nuove particelle, probabilmente anche utilizzando il nuovo acceleratore di particelle Large Hadron Collider che entrerà in azione a Ginevra il prossimo anno.

Sebbene il lavoro del 39enne Garrett Lisi abbia ancor un modo per convincere le istituzioni e tanto meno per avvicinarsi alle scoperte di Albert Einstein, i due hanno una cosa in comune: anche Einstein diede inizio alla sua grande avventura nella fisica teorica al di fuori dell’ambiente scientifico tradizionale, lavorando come responsabile di brevetto, sebbene non riuscì a raggiungere il santo Graal, per una spiegazione esaustiva per unire tutte le forze e le particelle dell’annuncio del cosmo.

Attualmente Lisi, in Nevada, ha escogitato una proposta per farlo.

Lee Smolin al Perimeter Institute for Theoretical Physics a Waterloo, Ontario, in Canada, descrive il lavoro di Lisi come “favoloso”. “Si tratta di uno dei migliori modelli di unificazione che io abbia mai visto in tanti anni,” afferma. “Sebbene coltivi l’immagine da surfista, è evidente che ha concentrato molto tempo ed energie nell’elaborazione di questa struttura,” dichiara il Prof. Smolin al The Telegraph.

“Possibilità teoriche di grande fascino scaturiscono dalla teoria di Lisi,” aggiunge David Ritz Finkelstein al Georgia Institute of Technology di Atlanta. “Tutto questo è più di una coincidenza e Garrett potrebbe aver intuito qualcosa di veramente profondo.”

La nuova teoria pubblicata oggi nel New Scientist è stata spiegata in un intervento online di Lisi intitolato “Una teoria del Tutto straordinariamente semplice”.

Garrett spera che la sua nuova teoria possa mettere a disposizione di ciò che egli definisce una “spiegazione radicalmente nuova” il modello standard vecchio di 30 anni, che unisce tre delle quattro forze principali della natura:

la forza elettromagnetica, la forza resistente che unisce quark in nuclei di atomi e la forza debole che controlla l’alterazione radioattiva.

Il motivo del fermento nel mondo scientifico è che la teoria di Lisi tiene conto anche della gravità, una forza che è stata inclusa con successo solo da un’idea opposta e molto affascinante, definita “teoria delle stringhe”, la quale propone che le particelle siano fatte di minuscole stringhe, teoria complessa e raffinata ma alla quale sono mancati gli esperimenti.

Alcuni, tuttavia, stanno portando una visione diversa. Il Prof. Marcus du Sautoy, della Oxford University oltre che autore di Finding Moonshine, ha dichiarato a The Telegraph: “In questa proposta ci sono ancora molte cose da portare a termine.”

E il collega americano Eric Weinstein ha aggiunto: “Lisi sembra un tipo incredibile. Mi piacerebbe incontrarlo. Ma il mio amico Lee Smolin sta scommettendo su qualcosa di molto grande.”

Le radici dello studio di Lisi sono da ricercare nella forma più elegante e complessa conosciuta dai matematici come E8, un complesso schema matematico di otto dimensioni con 248 punti scoperto nel 1887, ma compreso fino infondo dai matematici solo quest’anno dopo una serie di calcoli che, se trascritti in caratteri minuscoli, potrebbero ricoprire un’area della grandezza di Manhattan.

L’E8 incorpora le simmetrie di una geometria a 57 dimensioni ed è esso stesso a 248 dimensioni. Lisi afferma, “Credo che il nostro universo abbia questa bellissima forma.”

Ciò che rende l’E8 così interessante è che anche la Natura sembra averlo inserito all’interno di molte unità di fisica. Una spiegazione di perché disponiamo di un elenco così strano di particelle fondamentali è perché esse derivano tutte dalle diverse facce delle strane simmetrie dell’E8.

La svolta per Lisi arrivò quando egli notò che alcune delle equazioni che descrivevano la struttura dell’E8 corrispondevano alle sue. “Il mio cervello esplose con le implicazioni e la bellezza di tutto ciò,” dichiara al New Scientist.

Ciò di cui Lisi si era reso conto era che poteva scoprire un modo per collocare le diverse particelle elementari e le varie forze sui 248 punti dell’E8. Ciò che restava erano 20 spazi che egli riempì con particelle teoriche, ad esempio quelle che alcuni fisici prevedono siano associate con la gravità.

I fisici si sono impegnati a lungo per cercare di capire perché le particelle elementari sembrano appartenere a famiglie, ma, egli sostiene, questo deriva in modo naturale dalla geometria dell’E8. Fino ad ora, tutte le interazioni previste dalle complesse relazioni geometriche all’interno dell’E8 corrispondono alle osservazioni nel mondo reale.

La prova cruciale del lavoro di Lisi arriverà solo quando avrà fatto delle previsioni verificabili. Attualmente Lisi è impegnato nel calcolo delle masse che le 20 nuove particelle dovrebbero avere, nella speranza che esse possano essere individuate quando partirà il Large Hadron Collider.

“La teoria è molto recente e ancora in fase di sviluppo,” ha dichiarato al The Telegraph. “Proprio ora potrei assegnare una bassa (ma non minima) probabilità a questa previsione.

“Per fare un paragone, credo che ci siano più alte possibilità che il LHC (Large Hadron Collider) vedrà alcune di queste particelle piuttosto che le superparticelle, dimensioni extra o microbuchi neri come previsto dalle teoria delle stringhe. Nel corso del prossimo anno spero di ottenere un maggior numero di previsioni (oltre che diverse) e con un maggior grado di sicurezza, aldilà della teoria dell’E8, prima che sia in funzione il LHC.”

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