Vitamina D. Un alleato contro l’influenza
8 novembre 2018
Traduzione a cura della redazione di coscienza.org – Marisa Menna
Per prevenire l’influenza, The Alliance for Natural Health USA (ANH-USA) ha dimostrato e documentato da anni le potenzialità della vitamina D e delle sue capacità antivirali, ci sono nuove prove che dimostrano il ruolo fondamentale di questa vitamina nel prevenire le infezioni respiratorie.
Lo studio che raccoglieva i dati di 25 ricerche che includevano più di 10.000 partecipanti, ha rilevato che la supplementazione di vitamina D riduceva il rischio di infezioni respiratorie (raffreddore e influenza) del 10% e ci sono ragioni per pensare che questa cifra sottovaluti il grado di protezione. Nei casi di forte carenza, nello studio è rappresentato da circa il 40% degli americani, il rischio di infezione con l’integrazione di vitamina D si riduce della metà. Questo si basa su precedenti risultati di uno studio giapponese del 2010 che ha provato che l’integrazione di vitamina D è efficace quanto il vaccino nella prevenzione di raffreddore e influenza.
L’Institute of Medicine (IOM) ha determinato che gli adulti hanno bisogno quotidianamente di 600 UI di vitamina D, una quantità che la maggior parte degli americani non ottiene dall’esposizione al sole o dalla sola dieta. Il Vitamina D Council invece ne raccomanda 5.000 UI, molti di più.
In ogni caso la maggior parte degli americani non riceve una necessaria quantità di vitamina D.
La buona notizia è che questo studio mostra che coloro che sono carenti di vitamina D, probabilmente la maggior parte degli americani, possono ridurre il rischio di raffreddore o influenza del 50%. Gli studiosi sottolineano quanto l’integrazione di Vitamina D sia molto più efficace del vaccino antinfluenzale e senza i possibili effetti collaterali come febbre, mal di testa, mal di gola, affaticamento, dolori muscolari, svenimento, nausea e altro. Alcuni vaccini antinfluenzali contengono mercurio, una potente neurotossina, che ha dimostrato di causare danni neurologici simili a quelli osservati nei pazienti autistici.
Ci sono alcune cose da tenere presente quando si prende la vitamina D. In primo luogo, gli esperti raccomandano di assumere la vitamina D3, che è la stessa forma della vitamina sintetizzata dal corpo quando la pelle è esposta alla luce solare e ha dimostrato di essere l’87% più potente nell’aumentare le concentrazioni di vitamina D nel corpo; è inoltre presente negli alimenti di origine animale. La vitamina D2 invece è presente negli alimenti di origine vegetale e viene assunta attraverso l’alimentazione.
Inoltre, altre vitamine e minerali possono aiutare a ottenere il massimo dall’integrazione con la vitamina D, come la vitamina K, il magnesio, lo zinco, il boro e la vitamina A.
Gli studiosi della Alliance for Natural Health USA sperano che il governo non pensi esclusivamente ai profitti derivanti dalle industrie farmaceutiche ma faccia comprendere prima di tutto l’importanza e i benefici della vitamina D.
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