Wolf Messing, l’uomo studiato da Stalin
Nel bel mezzo di uno spettacolo teatrale che aveva fatto il tutto esaurito, due poliziotti sovietici in uniforme verde irruppero improvvisamente sul palcoscenico, nella città di Gomel, in Bielorussia.
“Spiacenti”, dissero al pubblico, “ma lo spettacolo è finito”. Poi sospinsero l’attrazione principale, il telepate Wolf Messing, su una vettura che attendeva e partirono a tutta velocità per destinazione ignota. Era il 1940, un’epoca in cui la gente veniva spesso portata via dalla polizia e spariva per sempre, senza spiegazioni e senza che qualcuno facesse domande.
“E il mio conto dell’albergo? E i bagagli?” chiese Messing.
La polizia segreta gli rispose che il bagaglio non serviva e che il conto era già stato saldato.
“Arrivammo, non so dove”, racconta Messing. “Fui condotto in una stanza, sembrava una stanza d’albergo. Dopo un pò fui portato in un’altra stanza. Entrò un uomo coi baffi”.
Wolf Messing era faccia a faccia con Stalin!
Stalin voleva sapere cosa stesse accadendo in Polonia e quali fossero i piani dei Polacchi. Non voleva una lettura del pensiero, voleva solo delle informazioni personali su alcuni influenti amici polacchi di Messing. Le sue capacità psichiche sarebbero state verificate più tardi.
Wolf Messing non era un ciarlatano, ma un celebre “dotato” psichico, che aveva viaggiato molto, era stato studiato da luminari come Einstein, Freud e Gandhi, aveva frequentato molto l’alta società. Fra i suoi amici aveva contato il Maresciallo Pilsudsky e gran parte del Governo Polacco. Era sfuggito di poco all’invasione nazista della Polonia, dopo che Hitler aveva posto una taglia di 200.000 marchi sulla sua testa.
Il suo primo colloquio con Stalin aprì una serie di incontri bizzarri con il dittatore, che per il Messing furono un vero trionfo. Stalin sapeva della presunta capacità di Messing di proiettare telepaticamente il suo pensiero nella mente di un’altra persona, di controllare o offuscare una mente, per così dire. Stalin ordinò una verifica immediata e tremenda del talento di Messing. Doveva organizzare una rapina psichica in banca e rubare 100.000 rubli dalla Moscow Gosbank, dove nessuno lo conosceva.
“Mi diressi verso il cassiere e gli diedi un pezzo di carta bianco, preso da un quaderno di scuola”, racconta Messing. Poi prese una valigetta e la posò sul bancone ed ordinò mentalmente al cassiere di consegnargli l’enorme somma di denaro.
L’anziano cassiere fissò il foglio aprì la cassaforte e ne tolse 100.000 rubli. Messing sistemò le banconote nella valigetta e se ne andò, raggiungendo i due testimoni ufficiali di Stalin incaricati dell’esperimento. Dopo che questi ebbero verificato che l’esperimento era stato eseguito in modo soddisfacente, Messing tornò dal cassiere.
Quando cominciò a restituirgli i fasci di banconote, il cassiere guardò prima lui, poi il foglietto in bianco sulla sua scrivania, e cadde a terra colpito da infarto.
“Fortunatamente, non gli fu fatale”, dice Messing.
La successiva idea di Stalin fu un compito più interessante, dal punto di vista di un dittatore. Messing fu portato in un importante ufficio governativo — forse nel Cremlino stesso. A tre diversi gruppi di guardie fu ordinato di non lasciare che Messing uscisse dalla stanza né tanto meno dall’edificio. Non gli fu dato alcun lasciapassare per l’uscita.
“Eseguii il mio compito senza difficoltà”, dice Messing, “ma quando mi trovai sulla strada, all’aperto, non seppi resistere e mi voltai, salutando con la mano l’alto funzionario del governo che mi guardava proprio da sopra la stanza che avevo appena lasciata”.
Tutto avremmo pensato di Stalin, ma non che fosse un ricercatore psichico. Questo racconto straordinario non fu contrabbandato fuori dalla Russia sottovoce, ma fu pubblicato dagli stessi Sovietici in un importante giornale, Scienza e Religione, come stralcio dalla autobiografia di Messing, Me Stesso. Il solo fatto che la notizia abbia superato sia la censura politica sia la tendenza ufficiale ed atea di questa influente rivista, è già di per sé una prova della sua validità. In Me Stesso Messing ricorda di avere avuto parecchi colloqui con Stalin.
Gli scienziati comunisti che conoscono il celebre ipnotista e alcuni amici di una delle nipoti di Stalin ci raccontarono un altro esperimento ideato da Stalin. Senza alcun permesso, senza lasciapassare, Messing doveva entrare nella dacia del dittatore a Kuntsevo; un’impresa che più o meno sarebbe come vestirsi da Batman ed arrivare senza ostacoli ai sotterranei di Fort Knox. La casa era circondata di boscaglia, dove però le guardie erano forse più degli alberi; Stalin era sempre attorniato da un plotone di guardie del corpo e tutto il personale di casa apparteneva ufficialmente al servizio segreto.
Molti giorni dopo, mentre Stalin era al lavoro nella sua dacia, seduto ad un grande tavolo da pranzo stracarico di documenti, un uomo bruno e minuto entrò nella casa senza destare alcuna attenzione particolare. Le guardie del corpo di Stalin si allontanarono di un passo, con rispetto, i domestici fecero strada. L’uomo percorse un corridoio, oltrepassò parecchie stanze tutte arredate in modo identico con divano, tappeto e tavolo. Si fermò di fronte alla porta della stanza dove Stalin stava lavorando. Stalin sollevò gli occhi stupito Wolf Messing era lì di fronte a lui! Come aveva fatto?
“Suggerii mentalmente alle guardie ed ai servi: Io sono Beria, io sono Beria”, spiega Messing.
Lavrenti Beria, il capo della polizia segreta sovietica che si meritò la sua sinistra fama, era uno dei visitatori abituali della dacia di Stalin. Messing, ricciuto e bruno, non aveva alcuna rassomiglianza con Beria e non si preoccupò neppure di imitare Beria nel suo segno distintivo, gli occhiali luccicanti a pince-nez.
La notizia degli esperimenti di Stalin con Messing si sparse rapidamente nelle alte sfere della società moscovita. Qualcuno pensò che Messing fosse un “uomo pericoloso”, ma evidentemente Stalin non la pensava così. Il risultato finale della “verifica” fu che Messing ricevette il permesso delle “autorità supreme” di viaggiare liberamente in tutta l’Unione Sovietica.
Non solo per Stalin ma per moltissimi Sovietici, Wolf Grigorievich Messing è stato una specie di stella, una persona eccezionale conosciuta a tutti i livelli della società, una figura leggendaria per oltre un quarto di secolo. Messing è un nome familiare anche a celebri scienziati. Il chimico russo, vincitore del Premio Nobel, dr. Nikolai Semyonov, Vice Presidente dell’Accademia Russa delle Scienze, scrisse in Scienza e Religione del Settembre 1966: “È molto importante studiare scientificamente i fenomeni psichici dei sensitivi come Wolf Messing”.
La leggenda è ben giustificata, a parte l’etichetta di “studiato da Stalin”, Wolf Messing è un uomo notevole, che percorse la sua strada di sensitivo negli anni più oscuri della repressione sovietica.
Mentre il governo proclamava ai quattro venti che la telepatia non esiste e che in Russia non esistevano “fenomeni” (chiamati allora “lestofanti”), paradossalmente il governo stesso impiegava Wolf Messing attraverso il Ministero della Cultura, esattamente come avrebbero impiegato qualunque altro artista. Mentre altri telepati avevano paura persino di sfiorare l‘argomento in pubblico, mentre gli scienziati erano costretti a studiare l‘ESP segretamente, Messing dava quasi ogni sera spettacoli che comprendevano la telepatia. Egli li chiamava “Esperimenti Psicologici” e girò quasi tutte le città dell’Unione Sovietica. Negli anni più severi del potere di Stalin, quando si penserebbe che l’ultima cosa che un Russo avrebbe voluto sarebbe stata farsi leggere il pensiero, la gente faceva la fila davanti a Messing. Si diceva anche che potesse fare miracoli.
Gran parte della sua vita ha del miracoloso. Fuggendo dall’invasione nazista, attraversò la Russia nascosto in un vagone di paglia, nel novembre 1939. Immigrato polacco, ebreo e sensitivo chiunque avrebbe detto che le sue possibilità fossero assai poche.
Tre anni dopo, da privato cittadino sovietico, fu in grado di acquistare personalmente e di donare alla Aeronautica Militare Sovietica due aerei caccia. Funzionari russi col colbacco di pelo furono onorati di posare per i giornalisti con il cittadino Wolf alla cerimonia ufficiale del dono degli apparecchi, ognuno dei quali portava ben evidente il nome W. G. Messing sulla fusoliera. Una storia che farebbe notizia in Occidente; in Russia, un “miracolo”.
Se non fosse stato lo “straordinario” Wolf Messing, non sarebbe vissuto abbastanza da prendere d’assalto la Russia in questo modo.
Il 1° settembre 1939, le truppe di Hitler invasero la Polonia; per Messing diventò impossibile stare in Polonia più a lungo. In un teatro di Varsavia, nel 1937, alla presenza di circa mille persone, Messing aveva predetto “Hitler morirà se si rivolge verso l’Oriente”.
“Il Führer fu impressionato da questa profezia, come lo era il in generale da ogni tipo di misticismo”, dice Messing. Il veggente Eric Hanussen era già stato ucciso dai Nazisti perché sapeva troppo dei loro piani. Quando Hitler seppe della profezia di Messing, mise una taglia di 200.000 marchi sulla testa del telepate. Nel pieno dell’invasione Messing si nascose in un deposito di carni a Varsavia, ma fu catturato una sera quando si avventurò per la strada. L’ufficiale Nazista lo scrutò, poi estrasse le fotografie dei ricercati. Afferrandolo per i capelli, grugnì: “Chi sei?”
“Sono un artista…”
“Sei Wolf Messing, sei tu che hai predetto la morte del nostro Führer!” Fece un passo indietro e, sempre tenendo Messing per i capelli, gli sferrò un pugno sulla mascella.
“Fu un colpo da vero maestro di tortura”, dice Messing, “persi molto sangue e sei denti”.
“Alla stazione di polizia mi resi conto che se non avessi lasciato la Polonia immediatamente sarei morto”. Facendo ricorso a tutti i suoi fenomenali poteri mentali, sostiene di aver costretto tutti i poliziotti in servizio in quella stazione a riunirsi in una stanza. Tutti, compreso il capo e la sentinella a guardia dell’ingresso, cominciarono ad avvertire uno strano bisogno di dirigersi verso quella determinata stanza. “Quando la polizia si fu tutta radunata in quella stanza, obbedendo alla mia volontà, giacqui completamente immobile, come morto. Poi, velocemente, mi lanciai verso il corridoio. Istantaneamente, prima che potessero arrivare, aprii il chiavistello di ferro della porta. Ora, dovevo correre”.
Per sua fortuna, Messing attraversò il confine russo quella stessa notte. Suo padre, i suoi fratelli, la sua intera famiglia, tutti finirono massacrati nel ghetto di Varsavia. A Brest Litovsk, in Russia, vi erano migliaia di altri profughi sfuggiti ai nazisti. L’Unione Sovietica era per Messing un Paese sconosciuto, di cui non parlava nemmeno la lingua.
Andò a chiedere lavoro al Ministero della Cultura. “Non vogliamo chiromanti né maghi in questo Paese”, fu la risposta, “e la telepatia non esiste!”
Messing decise di far cambiare idea a quella gente. Forse una dimostrazione delle sue capacità li avrebbe persuasi che non c’erano trucchi. Quale sia stata questa dimostrazione non si sa, ma il funzionario capo del Ministero della Cultura lo assunse immediatamente e la sua storia in Russia ebbe inizio. Il primo compito fu un viaggio in Bielorussia.
Le esibizioni in pubblico di Messing ben raramente vertono su questioni personali o di politica. Semplicemente, qualcuno fra il pubblico viene invitato a pensare a qualcosa che Messing dovrebbe fare. Le istruzioni, in busta chiusa, vengono date ad una giuria, anche questa scelta dal pubblico.
“Pensi solo a ciò che vuole che io faccia”, disse Messing ad una recente dimostrazione per un gruppo di medici. Senza toccare la persona che si concentrava, Messing cominciò a camminare lentamente, su e giù lungo le file di poltrone, orientandosi come un radar umano. Si fermò alla fila P, poi individuò l’obiettivo, un uomo seduto al numero 4; gli si avvicinò, poi estrasse dalla sua tasca un paio di forbici ed una spugna. Alzò in alto gli oggetti perché il pubblico li vedesse e disse: “Non penso di dover tagliare la spugna”.
Prese un pezzo di gesso e schizzò il profilo di un animale sulla spugna: “È un cane!” annunciò.
La giuria controllò l’ordine telepatico: il volontario aveva ordinato a Messing di trovare il suo collega e di ritagliare un cane dalla sua spugna che aveva in tasca. Messing captò perfettamente il pensiero ma decise di risparmiare al dottore la sua spugna.
“I pensieri della gente mi arrivano come immagini”, spiega Messing, ora sulla settantina. “Generalmente vedo le immagini di una azione o di un posto ben determinati”. Messing precisa continuamente che non c’è nulla di soprannaturale né di misterioso nella capacità di leggere nel pensiero; la telepatia secondo lui è solo una questione di sfruttare le leggi naturali. “Prima cerco di entrare in una certa condizione di rilassamento in cui sento raccogliersi in me la percezione e la forza. Dopo, arrivare alla telepatia, è facile. Praticamente riesco a captare quasi tutti i pensieri. Toccando la persona, l’identificazione del pensiero in mezzo al “rumore” generale è molto più facile. Ma il contatto non è una necessità, per me”.
Alcuni scienziati che ebbero modo di assistere agli esperimenti di Messing si convinsero che il messaggio gli deve arrivare attraverso dei movimenti ideomotori – movimenti leggeri ed inconsci dei muscoli, espressioni del viso, alterazioni del respiro che possono essere notati da un esperto osservatore. Se Messing tiene il polso della persona – come fa di tanto in tanto – una contrazione involontaria della muscolatura può segnalare in quale direzione camminare o quando fermarsi, o almeno questa fu l’ipotesi degli scienziati.
“Quando ho gli occhi bendati”, ribatte Messing, “la telepatia diventa ancor più semplice per me. Se non vedo il trasmittente, riesco a concentrarmi completamente sulla percezione del suo pensiero.”
Secondo l’autobiografia di Messing, su Scienza e Religione, la teoria ideomotrice fu ideata per lui nel 1950, quando la sezione di Filosofia dell’Accademia delle Scienze Sovietica dovette spiegare le sue capacità entro la filosofia materialista comunista. Era l’epoca più statica dell’immobilismo del vecchio regime su tutto ciò che era pensiero e vita. Dovevano trovare una spiegazione plausibile e di tutto riposo, cosi l’Accademia trovò la teoria “ideomotrice”.
“Che peccato che da allora in poi quella spiegazione sia stata stampata sul programma dei miei spettacoli”, dice Messing. “Fu tutto a causa del culto della personalità” (cioè lo stalinismo).
Il fatto che Scienza e Religione abbia pubblicato questa smentita di Messing dimostra che i tempi sono cambiati. Il movimento ideomotore non può essere una spiegazione di ciò che si dice Messing abbia fatto per Stalin, né della telepatia quando lui e il trasmittente sono in stanze diverse e distanti.
“La teoria ideomotrice non spiega neppure perché io riceva anche le idee astratte. Trovo che i pensieri originali, complessi, siano più facili da ricevere, forse perché sono più interessanti”, dice Messing.
La chiarezza della trasmissione, secondo Messing, dipende dalla capacità di concentrazione del trasmittente. Se i pensieri escono dalla mente del trasmittente accavallati e contraddittori, l’impressione del ricevente sarà sfocata, proprio come. Accadeva nelle vecchie fotografie quando il soggetto si muoveva. “È curioso notare che i pensieri dei sordomuti sono i più facili da captare, forse perché pensano molto più visivamente di noi”.
Un giornalista che visitò la stanza di Messing in un albergo di Norilsk, durante uno dei suoi eterni viaggi, notò alcuni dei doni che i molti ammiratori mandano a Messing: mazzi di fiori, una bellissima scatola dipinta a mano, doni della gente di Norilsk; sul divano, le zampe di un orso bianco, dono della popolazione artica di Igarka.
Il giornalista chiese di poter assistere ad un esperimento privato; Messing si mise una stretta benda sugli occhi. Il giornalista suggerì telepaticamente a Messing di trovare una copia della rivista Ogonyok e di aprirla dove c’era un ritratto di Lenin, poi gli ordinò mentalmente di decidere se la figura era un ritratto dipinto, o una foto, o ancora una foto di un attore truccato da Lenin. Sempre bendato, Messing gli portò la rivista, aperta alla pagina giusta, dicendo: “È un ritratto originale”.
Il giornalista racconta: “Aveva perfettamente ragione! Riusciva anche a distinguere i colori delle pagine senza guardarle, mentre io guardavo!” Il rapporto è certo entusiastico e un po’ enfatico, il giornalista non si chiese neppure se Messing potesse sbirciare da sotto la benda. Resta comunque innegabile che Messing captò perfettamente il messaggio mentale.
Il giornalista di Norilsk probabilmente diventò famoso fra gli amici, perché tutti in Russia conoscono Wolf Messing. La direttrice di un ufficio Intourist di Mosca ci parlò del talento di Messing come se discutesse di un concerto di Oistrakh o un balletto della Pavlova.
“Ho sentito parlare di. Wolf Messing fin da quando ero bambina” disse. Era andata a vederlo molte volte? No. “È perché so che è bravissimo e non mi piace l’idea che qualcuno legge nei miei pensieri”, ammise alla fine.
Messing si sente continuamente chiedere come faccia a leggere nel pensiero. “È come spiegare la vista ad un paese di ciechi. Noi riusciamo a registrare le onde cerebrali su un EEG, ma non abbiamo ancora nessuno strumento, tranne l’essere umano, che possa registrare i pensieri. Forse la telepatia si basa su campi elettromagnetici o su qualche campo che non abbiamo ancora scoperto. Il dr. Nikolai Kozyrev, il celebre astrofisico, pensa che la telepatia possa addirittura ricollegarsi al Campo gravitazionale”, dice.
“La scienza deve sganciare la telepatia dal misticismo, e scoprire come funzioni. Perché funziona! Qualche anno fa non si sapeva niente delle onde radio, perché la telepatia non potrebbe essere un miracolo simile? Mi sorprende che gli scienziati non si accorgano, o non vogliano accorgersi, che la telepatia si verifica ogni giorno anche nella loro vita. Non è un pò come accadeva ai sapienti del Medio Evo, che rifiutavano di allontanarsi dalle dottrine di Aristotele, rifiutando di ammettere l’esistenza dell’elettricità anche se vedevano i lampi?”
Il lampo psichico di Messing si manifestò ben presto, nella sua vita. “Sono nato il 10 settembre 1899, in Russia”, racconta, “per la precisione sul territorio dell’Impero Russo, nella piccola casa di Gòra Kalwaria, presso Varsavia”.
In altre parole, Messing è Polacco, viene da un piccolo paesino ebreo come quelli descritti da Shalom Aleichem. Messing da bambino fu presentato al famoso scrittore, che gli disse: “Avrai un futuro brillante!” Messing però ammette che non fu una profezia, perché Aleichem lo diceva ad un bambino su due.
La famiglia era poverissima ma religiosissirna,e verso i sei anni, grazie alla sua memoria eccezionale, Wolf conosceva benissimo il Talmud. Il rabbino decise che Wolf doveva andare in una scuola religiosa e diventare rabbino. La famiglia fu entusiasta di questa prospettiva che si apriva al ragazzo, ma Wolf rifiutò recisamente di andarci.
“Fu allora che accadde il primo miracolo della mia vita”, ricorda Messing. “Mio padre mi mandò a comprare un pacchetto di sigarette; era già buio, il portico della nostra piccola casa di legno era scuro. Improvvisamente, sugli scalini, apparve una figura gigantesca, scura, coperta da un mantello bianco”.
“Figlio mio! Dall’alto ti parlo, sono un messaggero del tuo futuro! Va’ a scuola! Le tue preghiere rallegreranno il paradiso!…” e la visione svanì.
“È difficile raccontare quale fu l’impressione che queste parole fecero su un ragazzino nervoso e mistico”, dice Messing. “Furono veramente un lampo, un tuono. Caddi a terra e persi conoscenza”.
“Quando mi ripresi, mio padre e mia madre erano vicino a me e leggevano preghiere; ricordo i loro volti preoccupati. Quando mi ristabilii, diventarono più calmi. Raccontai cosa mi era successo e mio padre, fingendo di tossire, sentenziò:
“Allora, Egli lo vuole…”
“Mia madre taceva. Dopo questo strano incidente, non mi fu più possibile resistere”. Messing andò alla scuola religiosa in un paese vicino.
Ma il ragazzo non era soddisfatto di una vita di preghiere. A undici anni, con diciotto centesimi in tasca, salì sul primo treno di passaggio, diretto verso il mondo sconosciuto. Si infilò sotto un sedile, in una carrozza semivuota, e si addormentò. “Naturalmente era senza biglietto”, e naturalmente arrivò il controllore.
“Giovanotto – sento ancora la sua voce nelle orecchie – il biglietto…”
“Nervosissimo, teso, gli porsi un pezzo. di carta senza valore, strappato da un giornale. Incrociai il suo sguardo. Con tutte le forze, desiderai che accettasse il pezzo di carta come se fosse un biglietto”.
“Il controllore lo prese e lo rigirò stranamente fra le dita. Mi irrigidì… volendo. Lui prese il pezzo di giornale fra la pinzatrice.
Restituendo il biglietto, mi disse: “Dato che hai il biglietto, perché stai sotto il sedile? Alzati! Fra due ore saremo a Berlino!”
“Fu questa la prima volta che si manifestarono i miei poteri di suggestione mentale”, racconta Messing.
Da allora, Messing ha dimostrato molte volte e in modo ben documentato la sua capacità di “offuscare la mente degli uomini”.
(Messing trovò in Karl Nikolaiev un allievo ideale. Anche Karl cercò di offuscare la mente dei controllori dei treni per viaggiare gratis.
Nella Moscow Pravda Karl confesso che spesso aveva visitato la Russia con questa combinazione – con ESP. Sperava che la comunità avrebbe perdonato queste malefatte giovanili, perché anche se aveva viaggiato molte volte, era stato scoperto e multato una volta sola).
A Berlino, Wolf Messing si impiegò come fattorino nel quartiere ebraico. Un giorno, mentre consegnava un pacco in uno dei sobborghi, svenne per la fame su un ponte. Senza amici e lontano da casa, fu portato in ospedale. Non c’era più battito cardiaco né respirazione, il corpo era freddo. Fu portato all’obitorio.
Sarebbe stato sepolto nella fossa comune, se non fosse stato per uno studente di medicina che per caso scopri in lui un debolissimo battito cardiaco. Era quasi impercettibile e molto lento, ma era il cuore che batteva.
Anche come “cadavere” Messing era circondato da un alone di teatralità. Come nei racconti dell’orrore, le pulsazioni ed il battito cardiaco ritornarono gradualmente e tre giorni dopo riprese i sensi.
In ospedale il dr. Abel, psichiatra e neuropatologo, spiegò che la condizione di Messing era un rarissimo caso di letargo.
“Devo al dr. Abel non solo la vita, ma anche la scoperta e lo sviluppo delle mie capacità psichiche”, scrive Messing nell’autobiografia.
Abel gli disse: “Hai la capacità di entrare in catalessi volontaria, oltre a capacità paranormali”. Catalessi è un tipo di vita vegetativa, sospesa, che a volte viene ottenuta dai maestri di Yoga. Il dr. Abel diede a Messing la fiducia nei suoi poteri psichici e con l’aiuto di un collega, lo psichiatra dr. Schmidt, e della moglie di quest’ultimo, cominciò a coltivate in Messing la telepatia.
Per il ragazzo fu una svolta decisiva. Abel gli trovò un impresario, Tselmeister, che gli procurò un lavoro al Panopticon di Berlino (il museo delle cere). Wolf Messing, il “ragazzo-prodigio”, entrava in una bara di cristallo, entrava volontariamente in catalessi e recitava la parte del cadavere, ogni fine settimana, dal venerdì alla domenica sera.
“Credo di avere passato tre mesi interi della mia vita in una bara d’oro, cosa per cui mi pagavano cinque marchi al giorno”.
Nei quattro giorni della settimana che gli rimanevano liberi, cercava di sviluppare le sue capacità psichiche. Bighellonando per i mercati, cercava di “sentire” i pensieri della gente della campagna tedesca – in genere sulle case, famiglie, matrimoni, prezzi dei prodotti. Spesso, mentre “ascoltava” i pensieri della gente, gli venivano spontanee le risposte ai loro problemi e voleva dire: “Non preoccuparti, ti andrà tutto bene”. Fu allora che cominciò a dire alla gente cosa sarebbe successo.
La gente, stupita, tornò poi a riferirgli che aveva avuto ragione.
Wolf studiò e sperimentò le sue capacità psichiche per due anni e con i suoi magri guadagni si pagò anche delle lezioni di normali materie accademiche; in più, leggeva moltissimo.
Il successivo lavoro di Messing fu al famoso Wintergarten di Berlino, dove sosteneva il ruolo di un fachiro. Con la sua capacità di anestetizzare volontariamente varie parti del corpo, non mostrava segni di sofferenza quando gli conficcavano aghi enormi nel petto.
Faceva anche da “poliziotto-miracolo”, trovando gioielli e valori nascosti fra il pubblico.
Nel 1915, nonostante la guerra, l’impresario gli fissò uno spettacolo a Vienna, dove sarebbe stato la maggiore attrazione dell’anno.
Fu a Vienna che Wolf, sedicenne, fu il protagonista di uno dei più deliziosi esperimenti psichici che si ricordino.
Albert Einstein invitò il giovane Wolf nel suo appartamento.
Messing ancora ricorda sbalordito la quantità di libri. “Dappertutto, anche nell’ingresso”. Nello studio di Einstein, Wolf fu presentato al padre della psicanalisi Sigmund Freud, che una volta disse che se avesse potuto ricominciare un’altra Vita, si sarebbe dedicato alla ricerca psichica. Freud fu così affascinato dai poteri psichici di Messing, che decise di fare con lui degli esperimenti, in cui Freud stesso fece da induttore.
“Ricordo ancora quale fu il comando mentale di Freud” dice Messing. “Va nel bagno e prendi le pinzette. Torna qui tre peli dai baffi di Albert Einstein.”
Dopo aver trovato le pinzette, Messing si avvicinò al famoso matematico e, scusandosi, gli illustrò l’ordine dello scienziato suo amico. Einstein sorrise e porse a Messing la guancia. Anche Freud deve aver sorriso, perché il giovane aveva eseguito il suo ordine alla perfezione.
Nei dieci anni successivi, Messing girò il mondo – Giappone, India, Brasile, Argentina, Asia, Australia. In Europa si esibì in tutte le capitali più importanti – Parigi, Londra, Stoccolma, Ginevra, Varsavia.
Nel1927, in India, Messing conobbe Gandhi. Parlarono di politica, poi Gandhi fu il trasmittente in una prova psichica. Il suo comando mentale fu molto semplice: “Prendi un flauto dal tavolo e dallo ad una delle persone presenti”. Messing esegui, l’uomo si, portò il flauto alle labbra e cominciò a suonare. Un serpente coloratissimo emerse allora del cesto, ondeggiando al ritmo della musica.
Durante quel viaggio, Messing ebbe occasione di osservare dei maestri indiani di Yoga e ricorda: “Gli yogi possono rimanere in catalessi volontaria per settimane, mentre io non potevo rimanerci per più di tre giorni”.
Per altri dieci anni Messing lavorò in Polonia; ottenendo un grande successo come chiaroveggente, telepate e lettore del pensiero.
Oltre alle rappresentazioni basate sulla telepatia, veniva spesso chiamato come investigatore psichico; un caso fu quello del Conte Czartoryski appartenente alla ricca famiglia polacca che da tempo aveva un peso negli affari di stato. Il conte offri a Messing 250.000 zlotys se fosse riuscito a ritrovare i gioielli di famiglia, misteriosamente spariti, che la polizia e gli investigatori privati avevano cercato per mesi senza alcun risultato.
Messing fu portato al castello del conte con un aereo privato e subito il suo istinto psichico lo portò a sospettare un bambino, figlio di uno dei domestici. Esaminando i giocattoli nella stanza del bambino, chiese al conte di fare aprire un enorme orso di pezza imbottito. Quando il giocattolo fu aperto, ne uscirono pezzi di vetro colorato, bottigliette, decorazioni per l’albero di Natale, cucchiaini d’argento, ed i gioielli del conte del valore di 800.000 zlotys! Il bambino, affascinato da tutto ciò che luccicava, aveva preso i gioielli ed altri oggetti lucenti e li aveva nascosti nell’imbottitura dell’orso.
Il conte offri a Messing una ricompensa ancor più alta di quella promessa, ma il sensitivo ebreo rifiutò. Gli chiese una cosa sola in cambio: che il conte usasse tutta la sua influenza sul governo polacco per fare abolire una legge che violava i diritti degli Ebrei.
Il conte accettò e due settimane dopo la legge fu abrogata.
Messingsi interessò anche di spiritismo. “Appartenevo ad una società mistica, anche se naturalmente sono ateo. A quel tempo, lo spiritualismo era molto diffuso e gli spiritualisti pensavano che gli scettici emanassero dei fluidi negativi’ che impedivano il contatto non le anime dei defunti”.
Alle sedute, i messaggi arrivavano sotto forma di colpi e oscillazioni del tavolino. Alcuni dei medium chiamavano spiriti capaci di scrivere sulla lavagna, oppure di suonare la chitarra.
“Quando il famoso medium polacco Jan Gusyk si unì a noi, chiamammo gli ‘spiriti’ di Napoleone e di Alessandro di Macedonia!” scrive Messing.
Ora egli ammette che gli Spiritualisti lo aiutarono ad affinare il suo potere psichico, ma cita Frederick Engels: “Lo spiritualismo è la più selvaggia di tutte le superstizioni”. Sul piano personale, Messing dichiara: “Sono convinto che lo spiritualismo era tutta roba da ciarlatani”.
Può darsi che lo spiritualismo sia un’eresia mortale per un buon comunista, però non molto tempo in esso si materializzò proprio nella sede, più improbabile: il Ventesimo Congresso del Partito Comunista a Mosca, nel 1961. In questo congresso Nikita Kruscev rese pubblici e ripudiò tutti i misfatti politici di Stalin. Darya Lazukina, una donna anziana e gentile, parlò all’assemblea. Quando era una giovane idealista, aveva conosciuto Lenin ed era stata uno dei suoi discepoli più appassionati. Nel 1937, come gran parte dei vecchi Bolscevichi, fu rastrellata durante le “purghe” e fu spedita in un campo di lavoro. Darya Lazukina sopravvisse nel campo di prigionia per diciannove anni e mezzo, come disse ai delegati, “perché Lenin era nel mio cuore, mi sosteneva e mi consigliava. Ieri ho consultato Lenin ancora una volta. E’ venuto, era come se fosse davanti a me in carne ed ossa. Mi ha detto: ‘E brutto per me essere vicino a Stalin nel Mausoleo, ha fatto tanto male!’”.
Il giornale sovietico Izvestia non riferì la visita di Lenin, riferì solo che l’intervento di Darya Lazukina aveva raccolto un “fragoroso applauso”, mentre la rivista Time rilevò che le giornate conclusive del Congresso si svolsero in “una strana atmosfera di magico e soprannaturale”.
Anche se probabilmente non fu presa sul serio la direttiva di Lenin, il corpo di Stalin fu tolto dal Mausoleo sulla Piazza Rossa.
Per la sua vecchia dimestichezza col Destino, Messing ha una simpatia e comprensione innate verso le persone che la vita fa soffrire.
“Il mio desiderio costante è usare i miei doni per aiutare la gente sfortunata” dice. La sua capacità di instillare un pensiero in un’altra persona può essere usata per ispirare positivamente coloro che si trovano in uno stato di depressione profonda. “Spesso riesco, con una forte suggestione mentale, a dare coraggio, fiducia e forza a persone che sono sull’orlo del suicidio”.
In viaggio e a casa, Messing dedica parte del suo tempo ad esaminare altri “dotati” e a scoprire gli eventuali trucchi. A Varsavia, una volta, Wolf vide un fachiro che cercava di dimostrare la “sua” trance in catalessi. “L’uomo giaceva rigido fra due sedie ed i medici ascoltavano il suo cuore senza sentire alcun battito. Sembrava un caso di catalessi, ma io sapevo che non era vero. Chiesi al mio medico di esaminare il fachiro. Si scopri che l’uomo indossava un corsetto di acciaio così solido da poter sopportare il peso di un’altra persona sopra di lui. Due sfere di acciaio caddero sul pavimento: le aveva nascoste nelle ascelle per fermare la circolazione e arrestare il polso”.
“Quando gli scienziati incontrano dei ciarlatani come questo, dichiarano che tutti sensitivi sono impostori”, si lamenta Messing.
La sua caccia all’inganno assomiglia più all’ira di un artista che, difende la sua musa, che alla verifica obiettiva di uno studioso.
I parapsicologi sovietici vorrebbero esaminare più a fondo lo stesso Messing e molti studiosi si prestarono ai suoi esperimenti, facendo da trasmittenti o da membri della giuria, attingendo alle teorie di Pavlov per cercare di spiegare ciò che videro. I ricercatori di oggi trovano una spiegazione parziale delle capacità di Messing nelle nuove scoperte sui poteri psichici di Karl Nikolaiev.
Come Jeane Dixon di Washington, Messing non ha mai trovato il tempo di andare in un laboratorio scientifico. “Promette sempre di venire, un giorno o l’altro, quando avrà tempo, ma non viene mai”. Gli studiosi che incontrammo in Russia e in Cecoslovacchia conoscevano personalmente Messing e lo rispettavano. “È fuori dubbio che abbia un talento psichico. Forse non sempre, forse non in tutti i numeri del programma, ma lo ha dimostrato ampiamente nel corso degli anni”. Tutti vorrebbero studiarlo, ma “Messing ormai ha passato la settantina, non sta molto bene e si affatica moltissimo con le sue tournèes di spettacoli. Poi, è un artista; possiede il classico temperamento artistico – molto emotivo”. Temperamento che spesso è il fattore chiave, in parapsicologia. Le personalità prorompenti, pittoresche, quasi da “primadonna”, che sembrano una sorgente di radiazioni psichiche, sono le più difficili da imbrigliare e portare nell’ambiente asettico di un laboratorio.
Wolf Messing è sincero? Gli scienziati che incontrammo sembrano convinti di si. Ludmilla Svinka-Zielinski, attenta osservatrice del costume sovietico e collaboratrice di Atlas (la rivista dei corrispondenti dall’estero), scrisse di Messing, facendo riferimento all’autobiografia, alle prove con Stalin, alle rappresentazioni in teatro, alle dimostrazioni per le celebrità internazionali e ai particolari psichici della sua vita: “È importante ricordare che, nella situazione presente in Unione Sovietica, tutto ciò che fu fatto o scritto da una personalità discussa come Messing doveva essere verificato, criticato e continuamente censurato, in modo che non potesse esserci frode, tentata frode e neppure qualcosa di lontanamente istrionico. In effetti, dobbiamo ammettere che per sopravvivere in questo ambiente ed a questo livello, Wolf Messing deve per forza essere un talento autentico e sincero”.
C’è un talento in particolare, in Messing, che varrebbe la pena di studiare; una capacità che molti sensitivi famosi, se anche la possiedono, non divulgano. È difficile non essere affascinati, come fu. Stalin, dalla capacità di Messing di confondere e deformare i pensieri di un’altra persona telepaticamente. La ricerca di un modo per controllate le reazioni fisiche ed i pensieri di un altro è stata una costante della psicologia e parapsicologia sovietica fin dagli Anni Venti.
Messing ha un dono che non viene citato nella sua biografia ufficiale: da molto tempo pratica la profezia, anche se molti dei suoi ammiratori lo ignorano perché in Russia, fino a poco tempo fa, non si poteva parlare di profezia apertamente. Nonostante il divieto su tutto ciò che riguarda il futuro, le profezie di Messing talvolta hanno avuto forti ripercussioni sulle alte sfere sovietiche. Nel 1940 i rapporti fra Russia e Germania erano ottimi; l’anno prima Stalin aveva firmato con Hitler il patto di non-aggressione. Ciò nonostante, nel 1940 a Berlino Messing tenne una conferenza in un circolo privato Russo e predisse: “I carri armati sovietici entreranno a Berlino!”
Le parole di Messing furono riferite e crearono molto scalpore fra l’alta società sovietica. Sfortunatamente questo fu un aspetto dei poteri di Messing che Stalin non approfondì. (Un anno dopo, Stalin si rifiutò di credere che Hitler invadesse la Russia, anche dopo un giorno intero di marcia dei carri armati tedeschi sul territorio sovietico). Se Stalin trascurò la profezia, non fu così per i Tedeschi e la loro ambasciata protestò immediatamente. Dopotutto, Hitler era ancora furibondo per la profezia che Messing aveva fatto circa la sua morte. Il corpo diplomatico sovietico si riunì, nella più grande confusione, e dopo una lunga consultazione rispose: “Non siamo tenuti a rispondere delle profezie del Sig. Wolf Messing”.
Nel 1943 Messing azzardò nuovamente una profezia pubblica.
Il Baltico, la Bielorussia, l’Ucraina e la Crimea erano in mano ai Nazisti e la fine della guerra era ancora lontana. Messing stesso era sfollato in Siberia per ragioni di sicurezza e a Novosibirsk, la famosa città della scienza, parlò nell’affollatissimo Teatro dell’Opera. Predisse che la guerra sarebbe finita nel maggio del 1945, probabilmente nella prima settimana.
“La mia capacità di vedere nel futuro può sembrare in contrasto con la visione materialistica del mondo, ma non c’è nulla di ignoto o soprannaturale nella precognizione”; dice Messing con aria rassicurante. “Non esiste solo il modo logico e scientifico di acquisire la conoscenza, esiste anche la conoscenza diretta – precognizione. Attualmente essa è inspiegabile, ma solo a causa delle nostre idee confuse sul significato del tempo e della sua relazione con lo spazio, e sui concetti di passato, presente e futuro”. La precognizione, che secondo molti è la prova della preesistenza del destino di ognuno, è sempre stata il terrore degli ideologi del comunismo, che lottarono con tutte le loro forze per sottrarre le masse contadine sovietiche alla superstizione e al loro fatalismo disfattista”.
“Naturalmente esiste il libero arbitrio”, continua Messing, “ma esistono degli schemi. Il futuro si modella sul passato e sul presente e fra essi esistono degli schemi di comunicazione regolari. Il “meccanismo” di questi collegamenti è ancora ben lontano dalla nostra comprensione, ma io so benissimo che esiste”.
Come fa Messing a vedere il futuro? “Dopo uno sforzo di volontà, improvvisamente vedo balenare di fronte a me il risultato finale dei fatti. Il meccanismo di ‘conoscenza diretta’ attraverso la concatenazione logica causa-effetto, mi rivela solo l’anello finale, conclusivo della catena”.
Forse i censori non sono stati del tutto rassicurati dalla spiegazione materialistica che Messing ha dato della “precognizione”. Dopo l’annuncio che l’autobiografia integrale di Messing sarebbe stata pubblicata dalla Sovietskoya Rossiya nel 1967, il libro fu improvvisamente sospeso, anche se forse circola sotto forma di manoscritto.
Può darsi che la profezia e la rivelazione di troppe “meraviglie” abbiano preoccupato qualcuno molto in alto, oppure che Messing raccontasse troppe storie riguardanti le alte gerarchie del Partito.
(Viene spontaneo chiedersi se Stalin abbia mai usato Messing per scopi pratici, politici). O forse il ritiro del libro è stato solo un altro episodio dell’eterno dualismo sovietico, gelo e disgelo. Ciò che sappiamo dalla viva voce di Messing fa supporre che il resto non potesse essere che affascinante.
Messing è un grande uomo di spettacolo, e forse è questo il suo segreto principale, che spiega perché, mentre si negava a grandi scienziati come Vasiliev il diritto di studiare la telepatia, il serafico Wolf Messing percorreva il Paese da un capo all’altro esibendosi in serate di gala nel suo esperimento psicologico preferito la telepatia.
Messing ha una profezia da fare sui poteri della mente umana che egli stesso ha mostrato a tanta gente: “Verrà un tempo in cui l’uomo comprenderà tutti questi fenomeni. Non c’è nulla di sconosciuto in essi, solamente sono cose che non sono ancora nei bagaglio delle conoscenze comuni”.
Testo tratto dal libro di SHEILA OSTRANDER e LYNN SCHROEDER
SCOPERTE PSICHICHE DIETRO LA CORTINA DI FERRO. URSS/BULGARIA/CECOSLOVACCHIA.
Collana Mondi Sconosciuti
Il libro più importante sulla ricerca parapsicologica e sulla validità della tradizione occulta mai apparso finora. (Los Angeles Times)
Nel 1960 un libro di Jacques Bergier e Louis Pauwels, «Il Mattino dei Maghi» fu venduto in milioni di esemplari in tutto il mondo ed ebbe un effetto dirompente nel confronti della cultura ufficiale di tutti i paesi, da esso nacque una nuova corrente di pensiero, il realismo fantastico. di cui si fece vessillifera la famosissima rivista «Pianeta».
A dieci anni di distanza un libro di due giornaliste nordamericane, appunto questo «SCOPERTE PSICHICHE DIETRO LA CORTINA DI FERRO», è tornato ai clamorosi livelli del suo leggendario predecessore: quindici edizioni in un anno, venduto in milioni di esemplari, tradotto in tutte le lingue. questo libro ha imposto un altro violento mutamento di rotta alla scienza ufficiale mettendo a ferro e fuoco il sapere ortodosso, distruggendone i luoghi comuni ed estirpandone le convinzioni più radicate!
Nel regno dello scettico materialismo marxista, dietro la Cortina di Ferro, scienziati e ricercatori studiano e sperimentano i miracolosi poteri dello spirito umano, cercano le basi scientifiche dell’astrologia e dell’alchimia, studiano la sopravvivenza dopo la morte e la reincarnazione, sperimentano un metodo astrologico per il controllo delle nascite. La nostra Casa Editrice è lieta ed orgogliosa di poter finalmente presentare al pubblico italiano questo libro affascinante.
SCOPERTE PSICHICHE DIETRO LA CORTINA DI FERRO è molto più che un libro di parapsicologia; la varietà degli argomenti, infatti, e la bravura letteraria delle autrici ne fanno un libro validissimo anche per coloro che per ora di parapsicologia non si interessano affatto.
« Questo potrebbe essere per le parapsicologia ciò che lo Sputnik è stato
per i viaggi spaziali». (Psychic Magazine)
« Uno dei più straordinari libri sulla ricerca psichica che abbia avuto occasione di Vedere da molti anni a questa parte ». (Hugh Lynn Cayce)
« Un libro serio, affascinante. e volte terrificante e spesso indimenticabile ».
(Publishers’ Weekly)
« Questo libro è semplicemente dinamite! » (Rocky Mountain News)
« Un audace, stupendo lavoro di vivacissima cronaca, completo delle più fantastiche teorie ». Dr. J. B. Rhine Fondation for Research on the Nature of Man
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